Correre o camminare sotto la pioggia?

Quando capitiamo in un periodo piovoso può accadere di doversi spostare per strada sotto la pioggia senza avere un ombrello o qualcos’altro per ripararsi. Naturalmente vorremmo raggiungere la destinazione bagnandoci il meno possibile. Le alternative sono due: possiamo camminare oppure correre. Quale sarà la strategia migliore?

La risposta, as usual, è in questo video:

In tanti hanno affrontato questo storico dilemma, sia dal punto di vista teorico [Bocci], [Holden et al.], [MinutePhysics (YouTube)], che da quello più sperimentale [MythBusters Revisited s.2005/ep.38] e i risultati confluiscono verso una soluzione comune.

Quello che emerge è che la quantità di pioggia che cade sulla parte “superiore” del nostro corpo è costante in una data quantità di tempo, sia che siamo fermi, sia che siamo in movimento.

Ma quando iniziamo a muoverci veniamo colpiti anche dalla pioggiafrontale”, come si può notare sul parabrezza di un’auto in corsa.

È proprio questa pioggia frontale il nocciolo della questione, infatti la quantità totale di gocce che ci colpirà lungo la strada dipende dalla lunghezza del tragitto ma non dalla velocità a cui lo percorriamo! Perlomeno questo vale in condizioni di pioggia costante che cade verticale, senza vento.

Ricapitolando, la quantità di acqua che ci colpirà è pari alla somma tra:

\text{pioggia superiore}(tempo) + \text{pioggia frontale}(spazio) ,

Non possiamo agire sulla pioggia frontale perché la lunghezza della strada che dobbiamo percorrere è un dato di fatto, però possiamo diminuire la quantità di pioggia superiore, stando meno tempo possibile sotto l’acqua e per farlo la soluzione è correre alla massima velocità!

Ma attenzione, colpo di scena. Un articolo dell’università di Reading [Holden et al.] fa notare che il grosso del beneficio lo si ottiene facendo una corsetta leggera. Questo concetto è ben espresso nel grafico seguente in cui osserviamo la quantità, o meglio la massa, di acqua che bagna una persona in un percorso di 100 metri al variare della velocità con cui lo si percorre; le tre serie rappresentano piogge di diversa intensità.Cattura

Correndo velocissimi ci bagneremo sì di meno ma la differenza sarebbe quasi impercettibile. L’articolo consiglia di muoversi a 3 m/s, ovvero 10,8 km/h. Per cui è inutile affannarsi troppo, a meno che l’intensità della pioggia stia per aumentare bruscamente.

Come abbiamo visto poco fa, queste considerazioni valgono nei casi in cui la pioggia cada verticalmente. Ma cosa accade se c’è vento è la pioggia non cade verticalmente? Uno studio [Bocci] sottolinea che, in particolari condizioni di orientamento relativo tra moto e angolo di caduta della pioggia, correre al massimo della velocità non sia la soluzione migliore, ma staremmo più asciutti muovendoci ad una velocità ottimale, da valutare caso per caso. Secondo questa analisi coverebbe generalmente correre. Ma qualora ci fosse vento e la pioggia non cadesse verticalmente, non esisterebbe una regola generale, ma si dovrebbe valutare la migliore velocità di attraversamento in ogni scenario. Se siamo controvento, converrebbe sempre correre. Se invece ci muovessimo nella stessa direzione del vento, la soluzione ottimale sarebbe muovesi alla velocità del vento. Cosa non esattamente semplice da fare. Nel dubbio, meglio recuperare un ombrello o aspettare che spiova. : )

A..

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