Piero Angela, Science4Fun e la divulgazione

Piero Angela era qui a Torino a registrare le nuove puntate di Superquark. Ne abbiamo approfittato per fare due chiacchiere su divulgazione e scienza! Ecco qui:

Intervista:

S4F: eccoci qui, noi siamo un gruppo di ragazzi, ci chiamiamo Science4Fun e facciamo divulgazione scientifica via Internet, in maniera simpatica, cercando di avvicinare alla scienza chi magari sui banchi di scuola ha sofferto di allergia “scientifica”. Per questo cerchiamo di raccontarla in maniera simpatica.
La prima domanda che dobbiamo farle è: qual è il segreto per parlare di scienza in maniera efficace e comprensibile?

Piero Angela: il vostro (ride). Anche per me la scienza è stata una sofferenza a scuola, solo dopo ho scoperto la bellezza e l’utilità della scienza ed è maturato il mio interesse.
Quello che voi fate è proprio la strada giusta. Il divertimento è un’emozione e l’emozione crea attenzione, che è quello che spesso manca a scuola. Troppe volte a scuola ci si annoia, la peggior nemica della cultura è la noia. Tante persone non l’hanno capito e quindi insegnano in modo tradizionale, pedante e noioso e non riescono a gettare l’amo per tirare su i “pesci” giovani verso la scienza. Quindi l’emozione legata alla scienza è un qualcosa percepita come nuova, l’importante però è che il messaggio sia corretto, verificato e rigoroso, anche se bisogna fare i conti con l’approssimazione della divulgazione. Bisogna essere dalla parte della scienza per i contenuti e dalla parte del pubblico per il linguaggio.

S4F: secondo lei è più difficile sintetizzare contenuti complessi in linguaggio semplice o trovare lo stratagemma narrativo giusto per il pubblico? O sono due cose praticamente identiche?

Piero Angela: Le due cose vanno di pari passo. Spesso noi (a Superquark) facciamo delle animazioni per spiegare dei concetti complessi, ma in generale. L’importante è che voi capiate il concetto. Evitiamo i dettagli: più si va nei dettagli più è necessaria una conoscenza di base a monte per poterli apprezzare. Se ci si addentra nei dettagli, il concetto generale si perde. Questa è una regola essenziale nella divulgazione. […] Un’altra cosa importante è il “metodo”. Io cerco spesso di spiegare il metodo. Lo scienziato dice solo le cose provate e approvate dagli altri che le hanno provato. Questo è il metodo.

S4F: c’è un momento a cui lei è particolarmente affezionato, non so: un’intervista, un incontro, una puntata particolare?

Piero Angela: ho fatto migliaia di programmi, ho scritto 36 libri tutti diversi uno dall’altro, con argomenti tutti diversissimi tra loro. Ognuna di queste cose forma un mosaico ed è come dire: “quale tessera del mosaico preferisci?”. A me piace il mosaico, cioè tutte queste cose. Peraltro capisci meglio la storia studiando la scienza, come capisci meglio la scienza studiando la storia. E’ tutto fortemente correlato.

S4F: e se invece se avesse a disposizione una macchina del tempo e potesse fare un’intervista o assistere a una scoperta scientifica passata o anche futura, quale sceglierebbe?

Piero Angela: beh la cosa che a me piacerebbe è fare delle interviste, come quella che tu stai facendo con me, a dei personaggi del passato. Però il numero uno sarebbe: Leonardo. Sarebbe un’esperienza fantastica poter parlare con un genio di quel calibro. Lì ci vorrebbe un grande divulgatore, che capisca un po’ tutte le branche delle scienza (e non solo) e le riunisca insieme. Già mi vedo questo personaggio lì che si appassiona (ride), Sarebbe una cosa bellissima.
Ecco, questa intervista mi piacerebbe molto ma purtroppo la macchina del tempo non c’è.

S4F: lei è qui a Torino per registrare questo nuovo ciclo di Superquark che andrà in onda questa estate. Ci dà qualche anticipazione?

Piero Angela:  parliamo un po’ di tutto. Per cominciare ci sono ovviamente dei bellissimi documentari naturalistici, che sono quelli che attirano un po’ il grande pubblico e di avere degli ascolti buoni che sostengano il programma. L’inizio con un documentario naturalistico è una buona entrata in cui c’è questa parte più semplice, ma affascinante. Tra l’altro sono documentari girati in modo splendido, in periodi lunghissimi, con operatori bravissimi. E poi pian piano facciamo un po’ una serie di “piatti” diversi, cioè un mix di vari temi: la medicina, poi alterniamo con un colloquio in studio, poi un esperimento, poi un cartone animato, poi si parla magari di una cosa un po’ difficile – momento di attenzione – e poi subito un’altra cosa più divertente.
Sono equilibri che bisogna tenere in piedi per riuscire ad avere un insieme che funzioni. Anche perché la divulgazione non è formazione. Lo scopo non è propriamente “insegnare” ma spiegare dei temi complessi e far capire che lì ci sono tante cose da imparare. Il pubblico apre il cervello e questa è una festa per loro, ma anche per il divulgatore.

S4F:  secondo lei la scuola in questo momento non sta stimolando questa curiosità di cui parlavamo? E’ forse un po’ da “aggiustare”?

Piero Angela: dipende dai professori, ho conosciuto dei professori magnifici, che tra l’altro utilizzano molti dei miei pezzi, ma al di là di questo, sono delle persone che amano il loro lavoro, che hanno voglia di trasmettere la conoscenza. Altri invece no. Magari sono anche frustrati da un mestiere che non ha il giusto riconoscimento non solo pecuniario, ma anche sociale. Direi che il metodo d’insegnamento della scuola secondo me è ancora troppo in ritardo. Bisogna insegnare ad essere creativi, allora anche io vi invito ad ascoltare e vedere Science4Fun perchè vi può accendere qualche lampadina e illuminare un po’ “intorno”, dentro la vostra mente.

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