L’algoritmo segreto di YouTube

Ebbene sì, dopo il video sull’apparente blocco delle visualizzazioni, oggi parliamo di nuovo di YouTube. Questa volta però iniziamo a parlare dell’algoritmo segreto di YouTube: un milioncino di linee di codice che decidono il destino di un video. Ecco come:

È per questo che ci capita di guardare un tutorial su Photoshop, poi un altro e un altro ancora, ma dopo 2 ore siamo finiti a guardare un video sulla cucina sperimentale bulgara, senza mai esserci alzati dalla sedia!Stiamo parlando di quel meccanismo che può portare un video alla popolarità o lasciarlo nascosto tra gli scaffali digitali di casa Google.

Quasi tutto ciò che vi sto per raccontare l’ho trovato in una nuova intervista fatta direttamente a Cristos Goodrow di YouTube sul canale “Computerphile”.

Per comodità chiamo questo meccanismo: “algoritmo”, anche se non stiamo parlando di un unico algoritmo inteso come un blocco di marmo scolpito e intoccabile, ma più che altro di tanti piccoli pezzettini di codice che collaborano tra di loro per metterci in contatto con i video che possono potenzialmente interessarci, e farlo con le giuste priorità. Sembra incredibile, ma è con questo sistema che YouTube cerca di conoscere i nostri gusti ed offrirci contenuti che nemmeno noi sapevamo potessero piacerci!

Per farlo, l’algoritmo utilizza delle informazioni legate ad ogni video, che il team di YouTube chiama “segnali”. Come siano usati precisamente questi segnali è un segreto. YouTube omette volutamente le modalità d’uso dei segnali, proprio per evitare che si possano taroccare per manipolare i risultati dell’algoritmo a proprio piacimento. Se queste informazioni fossero tutte pubbliche, finiremmo in un caos di risultati sbagliati.fino a qualche anno fa, il numero di visualizzazioni era il segnale principale per determinare il posizionamento sulle ricerche. Oggi non è più così. Ad esempio i video sulla cronaca d’attualità spesso sono i primi ad apparire nelle ricerche, pure con poche views. Quindi ha assunto importanza anche la freschezza dei video. Le visualizzazioni hanno ancora una loro importanza ma YouTube ha cambiato più volte l’algoritmo includendo molti altri segnali per migliorare le logiche di ricerca e fornire risultati più soddisfacenti.

Un altro segnale molto usato da YouTube, e che è stato introdotto da un paio di anni, è il tempo di visione. L’intuizione è semplice: quanto un utente trova il video che stava cercando, o reputa il video interessante, allora lo guarda per più tempo, quando il video non c’entra nulla, se ne accorge subito, lo chiude e ne cerca un altro.

La durata di visione di un video è importante ma sicuramente i segnali utilizzati oggi sono molti altri, anche se non possiamo conoscere come interagiscano tra loro (in grafica: “titolo, nome del file, condivisioni, commenti, preferiti, sottotitoli, metadati, dimensioni canale”).

YouTube è una piattaforma in continua evoluzione e l’algoritmo non può che essere in costante cambiamento. Il team che se ne occupa ha sempre almeno 10 nuove piccole modifiche nella pipeline di sperimentazione e introduce decine e decine di cambiamenti ogni anno per permettere ad ogni utente di raggiungere al meglio i contenuti che gli interessano.

Fatemi sapere se questo argomento vi interessa perché ci sarebbe ancora molto da dire, per cui: stay tuned.

Un grazie particolare ad Anna di TuttoSuYouTube per la collaborazione.

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